Premetto che di pochi giornalisti ho stima importante. Uno di questi è Ernesto Galli della Loggia e poche volte mi è capitato di leggere due volte un articolo. L'ho letto e poi riletto il suo articolo di oggi ( 7 Apr 2020) sul Corriere della Sera.
Ricco, profondo, illuminato, un'analisi chirurgica della crisi politica che attraversa l'architrave europeo. L'ho letto due volte perchè volevo essere sicuro di aver capito, l'ho letto due volte perche chi sa scrivere merita di essere riletto.
Alla fine della mia riflessione devo dire che non mi trova d'accordo, almeno sull'impianto generale del ragionamento e soprattutto del tempismo di questo ragionamento, lo trovo tardivo di almeno 5 anni. In sostanza, Europa inaridita da una vacanza (in senso di vuoto) della politica che fino a quando ha dettato i tempi e i modi del ragionamento era ispirata da due capisaldi, il cristianesimo e la cultura classica, era progetto serio, futuribile e dettava l’agenda di una politica di grande visione socialdemocratica basata su welfare, giustizia sociale e crescita sostenibile.
Oggi purtroppo essendo rosi entrambi da una crisi strutturale, cade il sostegno e la forza propulsiva che farebbe cambiare marcia a questa Europa, che esaurita la spinta iniziale deve cominciare – col nuovo secolo - a fare i conti con scelte programmatiche e pragmatiche, ahimè iniziando dall’ unità monetaria che, come abbiamo tutti capito, se non è accompagnata da una convergenza fiscale , tributaria e politica rischia di diventare una ghigliottina per i paesi ancora lontani da certi parametri.
Un Europa che proprio oggi avrebbe bisogno quindi di un cambio di marcia sul piano politico rimane al palo. In sostanza.
No, questo non lo condivido, quantomeno non condivido il paradigma che vuole come causa del nostro male lo sgretolarsi di queste "colonne".
Credo invece che mettere in discussione il cristianesimo in Europa è stata una scelta strategica, cosi come mettere in crisi la cultura classica. Per un semplice motivo, il cristianesimo come visione generale ha la protezione dei più deboli e la cultura classica ci ha trasmesso l'idea di democrazia, non solo, democrazia partecipativa, diretta. E mi duole dirlo ma questo ribaltamento copernicano serve solo a foraggiare un ragionamento ragionieristico di stampo tedesco.
Questo oggi nessuno lo vuole dire, la madre di tutte le pandemie non si chiama Corona Virus ma Politica del Rigore.
Questo ha subordinato ogni ragionamento politico ai conti, ai bilanci, agli interessi, ai tassi, in cui giustizia sociale e Welfare ormai si trovano ai margini, anzi voci di bilancio che hanno solo una caratteristica per chi le compila, fastidio.
Forse questo manca a chi oggi si arrovella cercando l'origine dei movimenti populisti , la loro spinta propulsiva, il loro carburante, manca a costoro la capacità e la voglia di rinunciare a guardare il proprio interesse locale, che sia spagnolo , francese , tedesco o italiano o che sia di fazione politica. Oggi fare politica , rappresenta l’unica medicina salva Europa.
L’unico antidoto alle derive antisocialiste.
Tutto questo è impossibile senza un'analisi oltre le righe, senza rompere certi paradigmi oggi dogmatici.
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