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Immagine del redattoreDino Morabito Studio

Il Compressore: Panoramica sul funzionamento e sull'uso.

Aggiornamento: 15 mag 2020

In questo nuovo appuntamento mi occuperò di raccontarvi cos'è un compressore, quanti tipi ne esistono, come lo si usa più frequentemente e i tipici usi a seconda della fase di lavorazione in cui il nostro suono si trova. il compressore è nella maggior parte dei casi un dispositivo elettrico/elettronico, ove invece non sia una simulazione digitale di esso attraverso l'elaborazione di complicatissimi algoritmi che non sono altro che formule matematiche che elaborano i dati digitali ricevuti. Prima di addentrarci negli usi correnti del compressore bisogna prima chiarirne il criterio di funzionamento e poi fare alcune premesse riguardo alla natura intrinseca della macchina. Facendo parte della categoria dei processori di dinamica bisogna definire innanzitutto cosa essa sia.



GML Model 8200



La dinamica in senso tecnico è la distanza che c'è tra un valore minimo di un flusso sonoro e un valore massimo dello stesso. Giusto per capirci se stiamo registrando una voce umana il momento in cui la voce sussurra ed esprime una pressione sonora piuttosto lieve ed il momento invece in cui questa voce esprime una pressione sonora elevata come un forte acuto o un urlo. Questi due momenti immaginiamo che esprimano in valori di decibel molto differenti e la differenza che c'è tra questi due valori appunto è rappresentata dalla dinamica. La dinamica ha anche una definizione musicale che nel suo significato più intrinseco non è molto distante dalla definizione tecnica nel senso che definisce dinamica quella capacità del musicista, nell'esecuzione di una parte ed attraverso il mutare del gesto tecnico nella sua intensità e nella sua forza, di produrre appunto momenti di pressione sonora elevata e momenti di pressione sonora lieve. Nella notazione musicale Infatti ci sono dei simboli che descrivono il più minuziosamente possibile quanta forza il musicista deve distribuire lungo la partitura che sta seguendo. Nella moderna produzione di musica ad uso commerciale spesso la dinamica viene sacrificata o gestita attraverso i processori di dinamica quali compressori o limitatori specifici al fine di facilitarne l'ascolto su impianti della più diversa natura. Sì in effetti della musica moderna si fa un massiccio uso del compressore e questo deriva dal fatto che quello che si registra quello che si missa e quello che poi si masterizza è destinato ad essere ascoltato in una pasta sonora molto compatta in cui le espressioni dinamiche naturali di ogni strumento hanno uno spazio molto ridotto. Spesso la scelta strategica su come far respirare un brano su come lo si fa evolvere nell'ascolto di chi poi lo percepisce è demandata all'arrangiamento e alla natura timbrica degli strumenti che in quel momento stanno suonando.



Avalon VT737 ST




Per fare un esempio, il momento in cui si passa dal ritornello al break in cui spesso dalla presenza massiccia di tutti gli strumenti si passa ad uno “svuotamento” come si dice in gergo, oppure un altro esempio è quello della voce che può assumere timbriche diverse, suggestioni diverse e percezioni diverse a seconda che sia urlando, che stia modulando, che stia sussurrando. Premettendo quindi che nella produzione di un brano di musica moderna del compressore se ne fa un uso massiccio, possiamo precisare che il suo uso lo possiamo ritrovare sia nella fase di ripresa, sia nella fase di missaggio ed infine anche nella fase di masterizzazione o finalizzazione. Ora siamo pronti per addentrarci del suo funzionamento, prendendo in esame i singoli dispositivi presenti nella macchina, il loro funzionamento e che tipo di utilizzo ne facciamo al fine di manipolare la dinamica del suono sottoposto a trattamento. Naturalmente non ho la pretesa di spiegarne il funzionamento in termini elettronici ed elettrici, per questo potrei avvalermi della consulenza di un esperto, ma non è la sede adatta. Dunque andiamo con ordine, i dispositivi che solitamente possiamo trovare su un processore di dinamica sono in ordine:


Il valore di Input È un dispositivo che ci da la possibilità di decidere quanto suono dare in pasto al nostro compressore.


La Threshold Di fatto è la soglia oltre la quale noi decidiamo che il suono debba essere sottoposto a trattamenti.


La Ratio Questo valore leggetelo con l'espressione sto comprimendo “in ragione di…” e solitamente è espressione di un rapporto. Ad esempio se la nostra ratio è programmata secondo un valore di 1:3 significa che ogni unità di suono che il processore di dinamica prende in carico, oltre la soglia programmata, viene ridotta di 3 volte.


Il valore di Attacco E’ espresso in millisecondi ed è il tempo che intercorre da quando il segnale oltrepassa la threshold a quando il compressore entra in azione. Questo dispositivo in effetti a seconda di quanto valore diamo in ms possiamo persino cambiare la timbrica e la struttura del suono processato, ad esempio se stiamo comprimendo il suono della cassa di una batteria, più ampio è il valore di attacco più eviteremo di comprimere, quindi di attenuare, la parte iniziale del suono della cassa, li dove risiedono le frequenze piu alte (colpo del martelletto del pedale sulla pelle del tamburo della cassa), così facendo si otterrà un suono con un’espressione di frequenze alte più pronunciata. Di fatto è come se utilizzassimo il compressore come se fosse un equalizzatore, ma con specificità e potenzialità molto diverse.


Il valore di Rilascio Anche esso è espresso in millisecondi ed è il tempo che intercorre tra quando il compressore inizia a comprimere effettivamente a quando esso stesso smette di farlo. Naturalmente anche questo valore determina di fatto la modifica di parte della timbrica del suono che stiamo processando.


Il Knee in lingua italiana ginocchio è un dispositivo che ammorbidisce l'attivazione del compressore nel momento effettivo del suo funzionamento e cioè da quando scatta il valore di attacco . Sostanzialmente immaginatevi L'interruttore di una lampadina che accende e spegne la luce che funziona attivando o disattivando la lampadina, ecco il dispositivo Knee invece determina una accensione come se fosse una sorta di dimmer o in lingua italiana “variatore di luce” che consente appunto di determinare un accensione ad intensità regolabile.


Il valore di Output Il dispositivo di output ci consente in ultimo di dosare la quantità di flusso sonoro che vogliamo che esca dal nostro processore. Questa è una panoramica piuttosto generale sui comandi che possiamo trovare all'interno di un processore, è chiaro che la dotazione di questi può cambiare a seconda il modello di compressore, la marca e naturalmente anche all'epoca della costruzione.



TLAudio Ivory 5021





Da un'analisi puramente accademica più o meno approfondita o abbastanza generale come la nostra, si possono desumere solamente i principi logici di funzionamento di un processore di dinamica non quello che ci offre in termini di opportunità di lavorazione nel uso prettamente quotidiano. Intendo dire che l'uso, l'esperienza e la sperimentazione a volte si rivelano delle opportunità che altrimenti con un uso prettamente -diciamo- scolastico non potremmo mai ottenere dalle nostre macchine. Per esempio, le cose di cui dobbiamo tenere assolutamente conto, soprattutto nei processori di dinamica fisici sono la componentistica, la progettazione della circuitazione elettrica, la qualità degli elementi che li assemblano e che compongono il circuito poiché è risaputo che al di là dei principi matematici, il circuito in termini di induzione elettrica, in termini di quantità di carica elettrica veicolata, somma al flusso elettrico originario una quantità di cariche che arricchiscono il suono e fanno sì che persino ogni modello o ogni marca di processore di dinamica generi una compressione caratterizzata da una sfumatura timbrica particolare. In soldoni intendo dire che ogni compressore ha il suo suono, se ne dovete acquistare qualcuno documentatevi, ascoltatene il modo in cui processa il suono confrontatevi con chi ha accumulato esperienza su certe macchine e raccogliete più notizie possibile. In verità questo non accade solamente con i processori di dinamica ma con tutte quelle macchine fisiche che gestiscono il flusso sonoro dai microfoni fino ai mixer destinati al missaggio. Ogni circuitazione elettrica, ogni valvola, ogni componente può attribuire una coloritura particolare al suono che stiamo trattando.



In ambito digitale invece il panorama cambia totalmente. Siamo partiti nella metà degli anni 90 ad avere i primi processori di dinamica digitali ospitati su dei Sequencer progenitori di quelli attuali, erano basati su un mero calcolo matematico sotto forma di algoritmo ma che trattava il suono sostanzialmente in maniera molto ma molto diversa da un compressore fisico. Oggi la programmazione ha fatto passi da gigante e abbiamo la possibilità di lavorare con dei plug-in che oltre a degli algoritmi che trattano il suono per comprimerlo secondo i nostri desideri riescono a simulare anche la sommatoria di armoniche che restituiscono al suono quel timbro o comunque si avvicinano a certi tipi di timbri generati dalle macchine fisiche. Naturalmente i Plugin che simulano i processori di dinamica hanno un'applicazione più ristretta rispetto alle macchine fisiche in quanto è più ristretto il campo di lavoro che noi sviluppiamo all'interno di un sequencer. Sostanzialmente, ottenere una buona qualità di ripresa è difficile usando dei plugin con delle circuitazioni improbabili. quindi per le riprese microfoniche o per le riprese in genere ci si affida alle macchine fisiche naturalmente sapendo sin da subito che tipo di macchina rispecchia i nostri gusti, quali sono le macchine che possono rientrare all'interno di un nostro budget e soprattutto se il nostro ambiente di lavoro è un Home Recording conviene optare per delle macchine con un grado elevato di versatilità.



Waves C1



Mi piacerebbe ora tracciare qualche principio e io seguo nell'uso di queste macchine. Innanzitutto distinguo due momenti che sono assolutamente diversi tra loro. Il primo è quello quando io riprendo un suono, il secondo è quando questo suono lo devo inserire all'interno di un mix. Quando riprendo un suono, ad esempio una voce, mi affido soprattutto alla qualità della circuitazione della macchina, alla qualità delle sue valvole che contribuiscono a restituirmi una timbrica più ricca e calda e avendo l'esigenza di restringere la gamma dinamica di ciò che si sta riprendendo, i miei comandi più usati sono il valore di input e quello di output con una minima manovra sulla ratio e altrettanto minima su rilascio e attacco.


Waves Renaissance Compressor


Sappiate che i valori di Ratio, Rilascio e Attacco se usati in maniera cospicua e pesante possono contribuire a trasformare in maniera importante il vostro suono sia nel contenuto timbrico che nel comportamento dinamico all'interno del mix. Quindi se non volete fare sound design da subito vi conviene riprendere il suono nella sua più originaria essenza. Cosa diversa è invece l'uso che se ne fa durante il mix. In questo secondo momento lo spazio alla creatività è molto più ampio, il valore di attacco, se ampio, ci può inasprire e incattivire il suono ad esempio di una cassa il suono il valore di rilascio ci può arrotondare il suono di un basso o la combinazione piuttosto stretta tra valore di attacco e valore di rilascio con una ratio ben calibrata può farci ottenere dei groove con la giusta cattiveria. Se il suono è stato ripreso secondo le giuste procedure e con i microfoni giusti e con i preamplificatori giusti inserirlo in un mix e filtrarlo con dei buoni plugin che simulano dei processori di dinamica diventa un gioco da ragazzi, anzi la nostra sfera creativa acquisisce ancor più libertà.


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